Da 18 anni nel mese di luglio si sussegue il nostro master in ipnosi costruttivista, quasi una tradizione, e proprio nella sua semplicità il modello di fondo si è conservato nel tempo.
La costante di tutti questi anni è sempre stata incontrare persone che per la loro curiosità, per il loro interesse, per la scelta coraggiosa di conoscere la propria psiche attraverso l’esperienza dell’ipnosi, si son dimostrate persone veramente particolari. Sarebbe semplice dire persone intelligenti, se solo si sapesse dire cosa si intende per intelligenza, direi che l’intelligenza è quell’esperienza che ci permette di dare forma al processo della vita, e che ha bisogno di meccanismi come la causa effetto e la memoria, senza i quali non sussiste.
Anche quest’anno le esperienze vissute sono state animate ed hanno ottenuto ottimi risultati, si è approfondito la conoscenza dell’ipnosi, dalla sua magia alla sua professionalità.
In particolare tutte le spiegazioni e le esperienze che sono emerse hanno permesso di distinguere una posizione descrittiva dell’esperienza, ed una posizione effettiva del vivere l’esperienza, una forma ed un processo appunto.
La causa-effetto regola tutta la nostra vita descrittiva, la forma che diamo al nostro mondo, ma non il processo del nostro vivere, che viene propriamente regolato vivendo la nostra vita, non descrivendola.
Direi che ci siamo dedicati durante il master al processo dell’Ipnosi e le vostre brillanti intelligenze, attraverso domande, risposte, considerazioni e creatività, lo hanno reso possibile, e per questo vi ringrazio.
La vita è un’abitudine fatta di memorie, per molte delle quali non abbiamo consapevolezza diretta; le persone stesse sono fatte di memorie, delle quali poche sono sotto l’egemonia della consapevolezza. Il nostro pensiero attinge da un lato al ragionamento, tramite le connessioni sinaptiche che con i collegamenti, i legami, le implicazioni, generano spiegazioni e danno forma al nostro mondo. Le memorie, frutto di esperienze, sostengono le nostre azioni, il processo del vivere.
Immaginate di guardare attorno a voi e di prendere in considerazione pezzo per pezzo tutti gli elementi che compongono la vostra realtà: quella realtà è legata alla vostra memoria, la mappa che riuscite a fare delle cose che sentite e che circondano la vostra persona. Più grande è questa mappa, più grande la nostra memoria, più grande la complessità che affrontiamo di volta in volta. Non solo il cervello ha bisogno di cancellare le esperienze, per far spazio al nuovo, ha bisogno di cancellare anche le mappe, o quantomeno di cambiarle per adattarsi meglio alla vita.
Tutti voi che avete partecipato al master di quest’anno avete portato le vostre memorie e le vostre esperienze: quanto più siete rimasti legati ad esse, tanto meno avete appreso – il nuovo richiede che si cancelli il vecchio, almeno in parte, se non si fa si raccoglie poco.
Difficile dire quale sia il confine tra ciò che possiamo cancellare e ciò che dobbiamo tenere. Non possiamo cancellare certe memorie in quanto esse sono la base del nostro apprendimento, molte routine quotidiane fondamentali devono rimanere perché sia possibile vivere la nostra vita a tutti gli effetti. Quello che mi ha colpito quest’anno nel lavoro del master è stato proprio questo, momenti in cui si è data forma all’ipnosi, e momenti in cui si è vissuto il processo ipnotico.
Il senso della vita è una percezione, prima che una spiegazione, come tale la sensazione, essendo un processo, non può essere descritta se non dando forma a qualcosa che è diverso, il mondo delle descrizioni va bilanciato dalle esperienze. È questo il mio augurio, che possiate passare bei momenti fatti di esperienze che possono lasciarvi il senso di una bella forma. Che possiate star bene nel vivere esperienze nuove, in nuovi stati mentali, e che pensiate di chiamarle anche col termine «Ipnosi costruttivista».
Se su un piano cognitivo questo spunti riguardano la mia personale esperienza, sul piano affettivo le cose stanno diversamente, è molto bello creare un momento di condivisione, di conoscenze ed esperienze nel campo dell’ipnosi. Lavorare con gli stati mentali è una cosa affascinante e particolarmente nuova, con le neuroscienze da un lato e la vita dall’altro.
Così conoscere aspetti diversi di voi, e passarvi contenuti ed esperienze di questo mondo «Ipnosi» è per me sempre una conoscenza unica, un esperienza in grado di regalarmi sempre qualcosa di nuovo. Spero di rivedervi, di avere occasioni con cui dividere il mio mondo col vostro, e lo dico anche a nome di Arianna con la quale ogni giorno condivido tutto questo.
La vita per come si propone e per come si dispone è un esperienza unica da viversi intensamente e completamente senza aspettarsi necessariamente un domani…