“Chiunque avanzi sul cammino dall’autorealizzazione deve inevitabilmente riportare alla coscienza i contenuti del suo inconscio personale, allargando in tal modo in grande misura il campo della sua personalità … La mia vita è la storia di un’autorealizzazione dell’inconscio.”
CARL GUSTAV JUNG
Chi è il nostro inconscio? Per poterlo descrivere il nostro inconscio usiamo tre diverse metafore che richiamano i nostri bisogni principali nell’affrontare la vita.
L’inconscio è come un amico che ci aiuta.
L’inconscio è come un angelo custode che ci protegge.
L’inconscio è come uno spirito guida che ci accompagna nella vita con scelte decisioni e volontà.
Il vero inconscio non è inconscio. È invece tanto profondamente e indicibilmente cosciente da traboccare. La vita che conoscete è solo una delle tante aree nelle quali è conscio. In ogni aspetto della sua coscienza, si deve mantenere una tremenda forza ed equilibrio per conservare questa particolare esperienza di coscienza sopra tutte le altre.
DOROTHY JANE ROBERTS
Come opera il nostro inconscio? L’inconscio è collegato al nostro Sè (identità) che a sua volta è composto da cinque differenti parti. Esiste un Sé corporeo, il nostro corpo. Esiste un Sé emotivo, legami e memorie del nostro vivere. Esiste un Sé autobiografico, la nostra storia personale che ci raccontiamo. Esiste un Sè sociale, la vita di relazione con le altre persone. Esiste un Sé spirituale, che si collega alla dimensione del Sacro.
“Un individuo non raggiunge l’illuminazione inventando immagini di luce, ma portando alla luce l’oscurità … Di regola, le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti e altri misteriosi fattori inconsci che con la volontà cosciente, le buone intenzioni, la ragionevolezza.”
CARL GUSTAV JUNG
Dove lavora il nostro inconscio? Il nostro inconscio lavora in tutte le parti del nostro corpo, compreso il cervello, e l’elemento organizzativo della nostra esistenza, tratta per noi tutto il mondo sommerso
Socio Psico Bío Emotivo Spirituale
della nostra esistenza. Gestisce tutta la complessità del nostro organismo intero.
“Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa … Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!”
LUIGI PIRANDELLO
Quando interviene il nostro inconscio? Il nostro inconscio é costantemente attivo, anche durante la notte si interessa di mantenere le tre regole base entro le quali si sviluppa la nostra vita. Mantiene costantemente l’omeostasi, tiene in equilibrio l’intero Sistema, ci preserva continuamente da pericoli e danneggiamenti, allontana il dolore, utilizza sempre il principio di economia all’interno del sistema, minimo sforzo massimo rendimento.
“L’inconscio è, in primo luogo e prima di ogni altra cosa, il mondo del passato, riattivato dalla limitatezza dell’atteggiamento cosciente … La psiche inconscia ha questo di caratteristico: che basta a sé stessa e non conosce rispetti umani. Ciò che è caduto una volta nell’inconscio vi viene trattenuto, ne soffra o non ne soffra la coscienza.»
CARL GUSTAV JUNG
Perché?
Perché sussiste l’inconscio in noi? Il nostro Sistema è troppo complesso per poter essere amministrato a livello cosciente. Ha bisogno di un Sistema organizzativo che permetta di mantenere in funzione l’intera organizzazione, il Sistema vivente. L’inconscio ha poi bisogno dell’involucro, noi stessi, per poter mantenere se stesso. Conscio ed inconscio costituiscono dunque il Sistema umano vitale.
Se si riconosce l’inconscio, finisce l’eteronomia, il comando che viene dall’esterno. La Chiesa non vuole l’Io libero: Cristo è stato sacrificato alla croce e così noi dobbiamo sacrificare la nostra felicità.
Eugen Drewermann
Forma e Processo conscio inconscio.
La forma costituisce la descrizione che noi facciamo del nostro inconscio, come dice Gregory Bateson noi viviamo costantemente in una forma e in un processo, le due posizioni sono alternate, non possono essere contemporaneamente presenti in noi. O viviamo una forma consapevole, o viviamo un processo, entrambi costituiscono la nostra vita.
«Tutto ciò che si trova nel profondo dell’inconscio tende a manifestarsi al di fuori, e la personalità, a sua volta, desidera evolversi oltre i suoi fattori inconsci, che la condizionano, e sperimentano se stessa come totalità … Gli spiriti sono complessi dell’inconscio collettivo che si manifestano quando l’individuo perde l’adattamento alla realtà, oppure cercano di sostituire l’atteggiamento inadeguato di tutto un popolo con un nuovo modo di pensare. Quindi sono fantasie patologiche oppure idee nuove ancora sconosciute.»
CARL GUSTAV JUNG
Ipotesi strutturale per l’inconscio.
La coscienza del nostro mondo inconscio è permessa probabilmente dalla struttura stessa del nostro cervello, i suoi due emisferi. L’emisfero destro e l’emisfero sinistro costituiscono come due parti, il cui dialogo, dialogo interno per come noi lo percepiamo, amministra la nostra struttura di pensiero. Un emisfero pone delle domande, l’altro emisfero dà delle risposte.
Utilità dell’avere l’inconscio.
Oltre ad avere un’utilità organizzativa e funzionale, il nostro inconscio é probabilmente essenziale alla nostra stessa coscienza, apparentemente la coscienza ha una sua funzione relazionale, mondo eteronomo, ma probabilmente la coscienza é resa possibile proprio da quell’interlocutore inconscio che portiamo entro di noi, mondo autonomo. Per questa ragione è sostanzialmente utile sviluppare un buon dialogo interno con questa parte essenziale di noi. La coscienza è la parte nuova dell’evoluzione dell’Homo Sapiens, ma credo sia la risultanza evolutiva della nostra Struttura Organizzativa Inconscia.
«La sopravvivenza dipende da due fenomeni o processi contrastanti, due modi di raggiungere l’adattamento. Come Giano, l’evoluzione deve sempre guardare in due direzioni: all’interno, verso la regolarità dello sviluppo e la fisiologia delle creature viventi, e all’esterno, verso i capricci e le esigenze dell’ambiente… Il fiume modella le sponde e le sponde guidano il fiume… Il ganglio di canali individuali che io chiamo «me» non è più così prezioso perché quel ganglio è solo una parte di una mente più vasta.»
Gregory Bateson
Figura e sfondo di conscio ed inconscio.
L’inconscio ha funzioni complesse, immaginiamo che possa essere in grado di percepire e gestire lo sfondo, mentre noi con la nostra parte cosciente siamo concentrati sulla figura. In molte occasioni riconoscere percepisce cose che noi non possiamo comprendere, perché non siamo in grado di vedere lo sfondo in cui la figura agisce. Avere un dialogo con il mondo interiore permette di aprire una finestra e agire in modo più efficace con la nostra figura.